top of page

Incontro con l'Autore #3

 

 

 

D'Annunzio a Ivrea?

 Percorsi che si incrociano:

SALVATOR GOTTA E GABRIELE D'ANNUNZIO

 

L'incontro fra due "Compagni d'arte" narrato da

Dott. FABRIZIO DASSANO - Storico

Incroci di destini

 

Caro Compagno d'arte.....
Incipit della lettera del "Vate" al letterato Canavesano

 

Salvator Gotta. Gabriele D'Annunzio: letterati, amanti delle arti ma anche dell'azione. Due nomi "controversi" nel panorama intellettuale del Novecento perché fattivamente impegnati nel regime fascista e nello stesso tempo non "organizzati" nel sistema dello Stato totalitario. 

Ricordiamo la profonda, malcelata avversione e invidia nei confronti del Vate da parte di Mussolini, e la stessa poca fiducia che questi riponeva nel fascismo eporediese e canavesano, anche rappresentato da Gotta.

Ma a Casa Bracco, non interessa la copertina della storia, interessa indagare ed approfondire l'aspetto di relazione fra queste due figure: figure controverse per epoche controverse. Sicuramente non politicamente corrette, nemmeno per lo stesso regime.

Qui lo storico, il Dott. Fabrizio Dassano, riprende e sviluppa il rapporto fra i due personaggi. Una relazione fra veri "Compagni d'arte": evidenziamo la parola "compagni" non "camerati", quasi a sottolineare la residualità socialista dell'imprinting variegato e poliedrico dannunziano.

D'Annunzio come sappiamo morirà nel 1938, celebrato da regime ma politicamente svuotato di ogni elemento d'azione. Gotta invece, pur facendone parte, sarà sempre più marginalizzato: non aderirà alla Repubblica sociale e si dedicherà ad una prolifica attività narrativa, soprattutto pedagogica e incentrata sull'Ottocento ed il Risorgimento.

Nota a margine, per capire la complessità della storia: Salvator Gotta, "fascista della prima ora", sminuito durante il regime e reietto nella Repubblica sociale, sarà l'oratore ufficiale della Città di Ivrea all'inaugurazione del Monumento a Camillo Olivetti nel 1957 ed ai funerali di Adriano Olivetti nel 1960.

lo storico

 

Nato a Ivrea nel 1963, ottiene la certificazione della Scuola di Guidonia in "Cultura Aeronautica" presso l’8° Stormo Cacciabombardieri dell’A.M.I. a Cervia nel 1981. Si diploma all'I.T.I.S. “Camillo Olivetti” di Ivrea nel 1982. Nel 1989 vince il 1° premio nazionale (ex-aequo) di scrittura teatrale “G. Bardesono” di San Giorgio Canavese (To). Esperienze teatrali con Alberto Signetto, Nino Ventura, Andrea De Marchi. Breve periodo presso il Gruppo Velivoli Combattimento di un’azienda del gruppo IRI, entra nel mondo della scuola superiore come tecnico di laboratorio, oggi al Liceo “Carlo Botta” di Ivrea.
 

Laurea magistrale in Lettere Moderne alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino nel 1991 ad indirizzo storico-artistico filologico e nell’inverno 91-92 è in Bosnia-Erzegovina come corrispondente della guerra di Jugoslavia. Redattore di “Linea Teatrale” rivista fondata da Gian Renzo Morteo è tra i fondatori della casa editrice SEB27 di Torino. Consulente per la "Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte", per l'organizzazione degli spettacoli internazionali di prosa per le Olimpiadi del 2006. 

Scrive su periodici locali e nazionali e riviste di storia militare nazionali. Tiene corsi e conferenze di storia militare e teatrale presso le Università della terza età di Ivrea, Rivarolo, Castellamonte e Cuorgnè e per la Ca dë Studi Piemontéis. Redattore presso la rivista semestrale di cultura letteraria, storica, artistica, scientifica “L’Escalina”. Collabora con il "Teatro Civico Giacosa" di Ivrea. 

 

l'incontro

 
 
 
 
 
 
foto profilo.jfif
bottom of page