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Attraverso un lungo viaggio

Accostare un bel libro ad un bel film, solitamente non è molto facile. E’ stridente il vuoto lasciato dall’immaginazione letteraria a quella cinematografica. Questa volta però non è così: aver letto il volume di Armando Minichini “Attraverso un lungo viaggio” con lo sfondo “Cafè express” di Nanni Loy con Nino Manfredi ha sortito effetti interessanti.


La proposta di recensire il volume, in occasione del 1° Maggio - Festa del Lavoro non è stato solo naturale e piacevole, ma -soprattutto- appassionante e riflessivo.


Abitualmente i saggi sulle vicende professionali (e la memorialistica in genere), sono abbastanza difficili da inquadrare per i non addetti ai lavori, per quella sorta di tribù virtuale che ha vissuto quei particolari frangenti. Invece, grazie ad una profondità di scrittura molto stimolante l’autore Armando Minichini ha saputo raccordare in maniera molto bella gli aspetti umani, professionali e socioculturali della sua carriera. Una sorta di sguardo complessivo, e nello stesso particolare, che rende una fotografia del tempo trascorso. 


Uno sguardo sulla mutazione irrefrenabile e naturale della società, del modo di fare impresa, del metodo di essere lavoratore nella giovane maturità della Repubblica, insomma uno spaccato d’Italia vista dai finestrini dei vagoni, dagli ancestrali passaggi e riti del Meridione più profondo ed autentico, alla fretta prepotente dei pendolari di alto livello romani, per finire ad un monolocale nell’hinterland milanese.


La forza ed il pregio del libro è proprio questo, non raccontare una novella da diario, ma uno spaccato di vita professionale ed umana. Annotando non solo storie più surreali e profonde, ma anche come la società, l’etica del lavoro e la stessa famiglia, cambia in relazione del tempo della vita.
In più, accanto alle riflessioni personali dell’Autore, ritroviamo un focus tangibile e strutturalmente robusto di perizia lavorativa, un bagaglio professionale che denota come il mestiere è davvero qualcosa di più importante della semplice mansione e sfera lavorativa. 


Come riassume bene la quarta di copertina: L’autore, ferroviere in un tempo remoto, rievoca il suo peregrinare per lavoro lungo le strade ferrate d’Italia in una sintesi di sentimenti ed emozioni vissute tra lavoro, famiglia e aspettative, ricca di vicissitudini, aneddoti, spunti di tecnica e cultura ferroviaria. Una riflessione personale su vicende che lo hanno visto testimone e attore di trasformazioni tecnologiche e sconvolgimenti societari nell’ambito delle attività ferroviarie degli ultimi cinquant’anni.
Una trasformazione non certo lineare e idilliaca, vista con occhi seri e profondi, ma nello stesso tempo ancorata a radici di storia professionale e familiare.


È davvero bello questo volume, perché in modo semplice, misurato, pacato a tratti quasi teatrale, ripercorre un cinque decenni di vita italiana, ferroviaria e personale. 


A chiudere, o meglio ad aprire le porte del “viaggio dei ricordi” è presente la prefazione dell’Ing. Luigi Cantamessa, Direttore generale della Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane, una preziosa testimonianza del bel viaggio condotto, scortato e presidiato da Armando Minichini. 


Buona lettura! 

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Attraverso un lungo viaggio
di Armando Minichini
Edizioni Manna, Napoli, 2021
ISBN    8885579302, 9788885579309

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